Sziget Festival Day 7 - Grande finale per il festival più bello del mondo. A presto Sziget 2020

Sziget Festival Day 7 - Grande finale per il festival più bello del mondo. A presto Sziget 2020


Questo, l’ultimo di questa esperienza, è l’unico report che vi consegno in ritardo cari lettori. A parte gli orari improbabili per partire da Budapest e arrivare a casa, l’ovvia stanchezza che ti cade addosso come un macigno e le uscite con gli amici che aspettano un resoconto dettagliato del tuo viaggio, non è stato facile trovare la voglia di mettermi qui a scrivere quest’ultimo report sulla giornata conclusiva dello Sziget 2019.


Ormai ovviamente avrete letto tutto sul concerto fighissimo dei Foo Fighters, come se ci fossero stati dubbi che non sarebbe stato così. Saprete tutto dello show di Frank Carter sul pubblico, e dei Twenty One Pilots ormai consacrati a vere star.


Stavolta non vi parlerò della line-up né degli artisti. È tutto online sulla pagina dello Sziget e scrivervi che gli artisti sono stati bravi non ha più senso. Vi voglio raccontare quello che cercavo io quando nel 2012 mi informai per la prima volta su questo festival e non potevo crederci che fosse tutto così figo come si vedeva negli aftermovies.


In realtà è così, non  tutto così figo. Negli aftermovies, si sa, tutto è confezionato perché si vedano ragazze e ragazzi bellissimi che corrono gioiosi, felici e PULITI sotto il sole e possibilmente in slow motion, che fa più presa su chi guarda.


Lo Sziget è molto di più, cazzo! Sull’isola di Obuda per una settimana si assiste alla nascita di come sarebbe il mondo se a governare fosse la Musica e l’Amore e non la Politica. E questa sappiamo benissimo. È pure Utopia. Ecco cos’è lo Sziget: un’Utopia che diventa Realtà.


La gente allo Sziget non è solo quella che si vede negli aftermovie; la gente allo Sziget è sporca, impolverata, spesso ubriaca, a volte con la faccia stravolta dalla stanchezza, addormentata dove capita, a pisciare dove capita e a vomitare dove capita. È un festival di musica, cazzo, non è la gita della chiesa. È ovvio che non possono essere tutti puliti e in slowmotion.


Ma una cosa è vera: qui la gente si ama.
Ascolta la musica e si ama.
Si ubriaca e si ama.
Si distrugge di stanchezza e si ama.


Ci sono state una media di 80000  persone al giorno e quello che ho visto è stato solo amore in moltissime forme. E ve lo voglio descrivere.


Ho visto coppie di ogni età baciarsi, abbracciarsi, guardarsi intensamente (e loro davvero in slow motion), al suono della loro canzone preferita e fluttuare in mezzo ad un mare di gente come se fossero l’unica cosa che esistesse al mondo.


Ho visto bambini piccolissimi correre e giocare scalzi con genitori giovani, hippie e fighissimi e vivere un’esperienza comunitaria che spero li segni e li formi per garantire un futuro più bello a questo Pianeta.


Ho visto gente andare nel panico per chissà quale motivo e altra gente sconosciuta fermarsi per assicurarsi che andasse tutto bene e aspettare insieme che tutto fosse passato.


Ho visto due ragazzi litigare, quasi prendersi a botte fra le lacrime e poi baciarsi, perché a quanto ho potuto capire da quello che urlavano, erano andati allo Sziget convinti di essere amici ed etero e poi si sono scoperti essere altro.


Ho visto delle volontarie dare le spalle al concerto dei Foo Fighters con un leggio davanti e tradurre nel linguaggio dei sordi i testi delle canzoni ad un gruppo di ragazzi non udenti.


Ho visto lo sguardo incredulo di molti artisti di fronte a quella folla adorante e gioiosa e ho visto le lacrime nei loro occhi.


Ho visto tante cose in questi giorni e sono state tutte al di sopra di ogni aspettativa, perché non credevo che un posto così potesse esistere davvero.


Lo Sziget è il Mondo come dovrebbe essere e saresti degli stupidi a non viverlo almeno una volta.


Grazie di tutto Sziget, ci vediamo il 5 Agosto 2020.


Articolo a cura di Luigi Rizzo
Foto a cura di Luigi Rizzo ed Elisa Hassert


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