Nightguide intervista i Ponzio Pilates

Nightguide intervista i Ponzio Pilates


Ponzio Pilates, band di origine romagnola, sono usciti con Sukate, il loro nuovo album, nel maggio del 2019 grazie a una campagna di crowdfunding che, evidentemente, è andata come doveva andare, per Brutture Moderne. I Ponzio Pilates si autodefiniscono “Una banda di avventurieri dell'elettrosamba, improvisatori carichi di effetti speciali” e hanno registrato Sukate in totale isolamento dal resto del mondo, in una villa sperduta nella campagna romagnola durante l'autunno e l'inverno del 2017, dopo il Pizza e vongole tour e la partecipazione al Pflasterspektakel di Linz, in Austria. Il risultato sono circa 33 minuti di allucinazioni e goliardia.





Il disco si chiama Sukate. E' una velata allusione nascosta dietro la giapponesità della situazione?
In realtà è ancora più assurda la verità, come spesso accade: il nome nasce da un'esperienza fatta a Linz, durante il Pflasterspektakel di due anni fa credo, dove in pratica dopo ogni concerto gli austriaci ci urlavano sempre qualcosa che assomigliava un sacco a “SU-CA-TE! SU-KA-TE!”, e così ci abbiamo preso gusto.


Siete diventati una band “per caso”, quando vi siete resi conto che, suonando insieme in giro, forse forse qualcosa poteva uscire fuori. Non è forse il modo migliore per diventare una band, esserlo prima di rendersene conto?
Probabilmente sì, e magari vale per tutte le “professioni” della vita... il fatto è che la tendenza ad etichettarsi, a etichettare le cose che si fa e ad incasellare gli altri in sottoinsiemi precostituiti rende tutto molto artificiale e noioso... a volte non essere in grado o non voler definire i confini di una cosa, di un'attività, è un ottimo modo per darle vita e venirne stupiti.


Siete una band prettamente tribale, fate un casino incredibile e vi voglio bene per questo ma, domanda: quanta musica di quante parti del mondo diverse avete assorbito per creare i Ponzio Pilates?
Mah, ognuno di noi ha un profilo davvero diverso sia dal punto di vista musicale che umano... ascoltiamo cose diverse che spesso neanche si intersecano... non mi sento assolutamente di dire che c'è stata una ricerca veicolata o comune, perché è falso... nel complesso ascoltiamo anche poca musica mi sa.


E soprattutto, da dove viene il nome Ponzio Pilates, che trovo meraviglioso?
Il nome si ispira al film “la montagna sacra”, dopo averlo visto è stato subito abbastanza chiaro che ci saremmo chiamati così, eravamo molto giovani.


Visto che il disco è uscito a Maggio, immagino sappiate già come stia andando, quindi ve lo chiedo: come sta andando? Avete già avuto feedback dai live?
Sembra che stia andando bene! Abbiamo ricevuto vari feedback ma la cosa che penso sia più importante sono stati gli inviti: dall'uscita del disco siamo stati invitati al Glastonbury Festival, al Lugano Festival, al MiMi Festival, all'Eurosonic Festival... credo che le persone che ci hanno invitato abbiano ascoltato il disco prima di invitarci... quindi direi bene.


In un'epoca in cui i musicisti (ma soprattutto i cantanti) escono sempre più dai talent show, una band che nasce come è successo a voi è una cosa rara: credete che i talent servano a qualcosa, o che siano trampolini di lancio su piscine senz'acqua dentro?
La televisione, come tutti i media unidirezionali, sono contenitori di contenuti da vendere per fare soldi: non penso che conti nemmeno troppo l'estro artistico o la musica in questo genere di programmi, tanto più che il livello di falsità non può essere diverso rispetto a quello degli altri programmi in onda... le regole della televisione sono uguali per tutti, con la concorrenza di oggi ancora più di ieri. I talent show sono solo una vetrina che si può decidere di sfruttare o meno, possono fungere da trampolino di lancio solo se si è pronti ed interessati a quel tipo di “volo” e, per come sono strutturati, credo che non avere un'identità musicale forte e proporre idee già esistenti o poco rielaborate siano le chiavi vincenti per adattarsi ad un programma che di fatto segue alla lettera i rapporti di domanda/risposta del mercato musicale... quindi penso che chi voglia davvero dire qualcosa debba sfruttare “al contrario” questi programmi o proprio starci alla larga

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