Nightguide intervista gli Humanoira

Nightguide intervista gli Humanoira


Gli Humanoira sono tornati con un nuovo singolo, Tutto ok...ma ti devo parlare!, uscito il 13 Settembre per Alka Record Label in anticipazione di Sorrisi&Canzoni, il disco in arrivo. Nati a Livorno grazie a un'dea di Riccardo Vivaldi alla chitarra e voce e Davide Varriale al basso, gli Humanoira uniscono la musica alla teatralità e fanno uscire L'arte di sciogliere la neve come primo capitolo della loro storia musicale. Fedeli alla linea, il secondo disco, li spinge a girare sui palchi italiani con Giorgio Canali e Rosso Fuoco, Malfunk, Appaloosa, Tonino Carotone o Il Teatro degli orrori. Sorrisi&Canzoni, il nuovo album, è in uscita a Ottobre.





Tutto ok...ma ti devo parlare! So che è l'obiettivo della frase, oltre che il titolo del singolo, ma giuro che mi sale l'ansia solo a leggerlo. Tutti i “ti devo parlare” che mi sono successi mi sono passati davanti agli occhi come un film horror, quindi ve lo chiedo per vendetta: qual è stato il peggior momento “ti devo parlare” che vi è mai capitato? Magari uno di quelli che poi si risolve in in un “Ah, e chissà che pensavo!”
Sentimentalmente credo si faccia fatica a contare le volte in cui ci siamo piegati a questo inevitabile destino.
Quindi virerei in ambito musicale: Nel 2003 eravamo abbastanza gettonati come gruppo a Livorno, in città c'era un gran fermento. Spesso venivano occupati spazi dai centri sociali e poi organizzati festival a cui partecipavano un sacco di gruppi e affluivano molte persone. Decidemmo, con gli entusiasmi del successo riscosso in “patria”,  di partecipare alla selezione per Arezzo Wave. Passammo “agili” la prima selezione raggiungendo la finale a 4. 
L'entusiasmo si fece euforia quando un paio di settimane prima della finale un organizzatore del festival ci chiamò in disparte (avevamo aperto agli Appaloosa al totem Rock club), comunicandoci che eravamo strafavoriti per la vittoria, che la giuria si era detta colpita dal progetto. Praticamente un “Ace”, per usare un termine sportivo. Mettemmo su uno spettacolo per la finale che “The Wall - scansati proprio”. Dei teatranti sul palco misero in scena durante la nostra performance un'istallazione che coinvolgeva anche il pubblico. Spruzzammo perfino dei deodoranti per riuscire nell'impresa di stimolare tutti i sensi dello spettatore. Pensa te come stavamo messi...Performance pertetta con stage diving finale sui paganti in delirio... (si, beh più o meno). Tutto ok quindi...ma ci dovevano parlare. L'estate successiva fu memorabile suonare all'Arezzo Wave, o almeno credo: dovremmo domandarlo a chi vinse quella serata!


Vi prego, ditemi di chi è il cane sullo sfondo della chat che avete usato per copertina.
Di chi è il cane non ne ho onestamente la più pallida idea. Posso però dirti di chi è la foto, che è una roba seria...Quella foto di cui ci siamo innamorati anche noi, è di Paolo Ciriello  fotografo di scena sui set di: Paolo Virzì, Francesco Bruni, Pif, Emunuele Pica, Stefano Lorenzi, Carlo Virzì, Edoardo Gabbriellini, Lucio Pellegrini, Ivan Cotroneo ecc ecc.  Ci ha fatto un regalo enorme firmandoci la copertina, ovviamente ha voluto prima ascoltare l'ep. Il suo assenso è stata  per noi una piccola vittoria. 


Ho sempre associato gli Humanoira al rock un po' più spigoloso, ma questo singolo è più pop (non è una critica, solo un'osservazione). Avete deciso volutamente di avvicinarvi alla vena cantautoriale che sembra spopolare ultimamente o è successo e basta?
Gli humanoira sono stati in ordine cronologico: Punk inglese, noise, un mix tra psichedelia e industrial, post rock e infine questo sound “pop” di Sorrisi & Canzoni. Questo cambiamento è dovuto al modo diverso in cui abbiamo composto, al fatto di esserre rimasti di fatto un duo, alle persone diverse che col tempo siamo diventate.Onestamente le mode non le abbiamo mai sposate, non per snobismo, semplicemente abbiamo sempre fatto ciò che ci piaceva e appagava. Se questo disco sposa le tendenze del momento è solo una coincidenza spazio-temporale, come direbbe il mago Thelma.


Livorno è una città che sforna artisti di altissimo livello (Bobo Rondelli e Nada, ma ce ne sono a decine). Personalmente è una delle mie città preferite, e ho sempre pensato che fosse sia malinconica che decisamente scontrosa e ribelle: sarà il mare o il porto, o magari la terrazza Mascagni, ma credo sia una città che funziona. Trovate che ci sia una scena musicale autoctona nella vostra città? E pensate anche voi che i musicisti livornesi subiscano pesantemente l'influenza di Livorno o è solo un'impressione mia?
Livorno è guascona e irriverente (“A Livorno ir peggio portuale sa sona' ir violino co' piedi” ), senza perdere mai però la sua dolcezza . Credo sia questo che la renda unica. La sia ama o la si odia. Livorno è l' amore con cui fai a botte tutta la vita. Quello che non dimentichi mai, anche quando è finito. Penso sia proprio questa influenza che ha su di noi la città che crea quella scena autoctona di cui parli. Se si pensa a quanto Livorno ( pur essendo una piccola realtà) abbia sfornato,costantemente, in campo artistico o sportivo è davvero impressionante. 


Il disco in arrivo si chiama Sorrisi e canzoni. Vi prego, siate indiscreti e raccontatemi qualcosa su questo nuovo album, o sul titolo, o su quello che preferite. Adoro gli spoiler, quando non si tratta di Netflix.
“Sorrisi & Canzoni” è un Ep fatto di canzoni che vogliono vederti sorridere, in ogni modo possibile. Magari con un pezzo lo fai amaramente, con un altro dolcemente, quando di rabbia o con sagacia.La scrittura è ironica per quattro quinti dell'ep, a cui si aggiunge n. (In versione acustica). N. è un brano scritto col dolore di una perdita importante e la speranza della serenità ritrovata.


Sapete già qualcosa su un futuro tour? Potete raccontarci qualcosa? 
Al momento le date più vicine sono il 9 Novembre al The cage di Livorno ed il 19 Dicembre al Caracol di Pisa. Ci saranno altre date al nord ma ancora non abbiamo scelto le date in opzione che ci hanno dato i vari locali.


Odiatemi: quali sono i vostri tre dischi preferiti in assoluto? 
I dischi preferiti cambiano sempre con il tempo, con tre opzioni sole ti darei i preferiti del momento. E non è giusto!(ahahahah) Te ne dico 3 che sono stati importanti per noi o per me e per quale motivo.
Catartica dei Marlene Kuntz: È il disco che ci ha cambiato la vita, con il quale abbiamo cantato a squarcia gola e deciso di iniziare a suonare. Io a 17 anni ero convinto di essere “Orso”. No more shall we part di Nick Cave: È il disco con cui piango, per eccellenza. Hanno ucciso l'uomo ragno degli 883: ho messo questo perché sono passato da questo (nel' 93) a NEVERMIND dei Nirvana. Quindi credo questi due dischi credo segnino il mio passaggio infanziaadolescenza. Ne ho detti quattroTiè!
 

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